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STRADE DELLA ROMA PAPALE

Piazza Madama [1] (R. VI - Parione e R. VIII - Sant’Eustachio) (vi convergono: via del Salvatore, via degli Staderari, Corsia Agonale, traversata da Corso del Rinascimento)

La piazza si era chiamata Piazza Lombarda (o Longobarda) per i possedimenti che vi avevano i monaci del monastero imperiale  di Farfa, i quali, perché retti col jure germanico, dettero il nome di longobardo non solo alla piazza, ma a tutto il rione.

Il palazzo, fu costruito su alcune case dei Crescenzi, dal tesoriere di Sisto IV (Francesco Della Rovere - 1471-1484), Sinulfo di Castell’Ottieri, detto “delli chierici”, vescovo di Chiusi.

Dopo esser stato affidato a Giovanni de’ Medici [2], divenne proprietà di Giuliano e Lorenzo e, nel 1537, dopo l’assassinio di Alessandro da parte di Lorenzino, restò alla vedova Margherita d’Austria (1522-1586) figlia naturale di Carlo V (1519-1555) detta “Madama”. Da allora il palazzo si chiamò palazzo “Madama”.

Nel 1535, Margheita d’Austia, aveva  sposato, a  13 anni,  Alessandro de’ Medici  (1510-1537) [3] e nel 1538, alla morte del primo marito, andò a nozze, per intromissione di Paolo III (Alessandro Farnese - 1534-1550), col nipote del Pontefice, Ottavio Farnese (1524-1586), ancora imberbe quattordicenne, cosa che spinse Pasquino a far dire allo sposo fanciullo:

"Indarno al marital gioco condotto,
Bibo Calicem quem dedit mihi Pater”.

Da quel momento la Piazza, come il palazzo, prese il nome di “Madama”.

Il palazzo restò dei Medici fino all’estinzione della casata nel 1737, e passò quindi ai Lorenesi che avevano ereditato il Gran Ducato con Francesco I (1738-1765).

Da questi l’acquistò, per 60.000 scudi romani, Benedetto XIV (Prospero Lorenzo Lambertini - 1740-1758), nel 1755, pro Camera Apostolica, e, nel 1852, Pio IX vi traslocò il Ministero delle Finanze e uffici dipendenti, posta compresa. Nel 1870 vi si stabilì il Senato Italiano.

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[1]             Fino al 1561 dal lato di Piazza Navona v’erano ancora alcuni gradini e qualche sedile dello Stadio di Domiziano, che non impedivano la vista della “platea Agonis”. Fu solo in quell’anno che tali avanzi scomparvero completamente per far posto alle case che si stavano costruendo.
31 agosto 1561 – “scudi 4 a Ponzino, carrettiere, per 16 carrettate di palmi 12 di travertino dalla Piazza di agone”; scudi 14 e bajocchi 76 a Mastro Andrea, cavatore per 18 carrettate”, ecc. ecc.

[2] )            I primi rapporti finanziari fra i Medici e la Santa Sede risalgono al tempo di Martino V (Oddone Colonna - 1417-1431), quando questo Pontefice risiedeva temporaneamente a Firenze (1419). Il banco di Giovanni de’ Medici (1360-1429) sovvenzionò la riparazione delle chiese di Roma, effettuate da Martino V e continuate da Nicolò V (Tommaso Parentucelli -1447-1455)  che nominò i Medici depositari della Camera Apostolica, finché furono  esiliati da Roma, in seguito alla scomunica di Sisto IV (Francesco Della Rovere - 1471-1484) a Lorenzo de’ Medici (1449-1492), nel 1478. “Omnia propter ipsorum demerita nuper Apostolice Camere confiscata fuerunt”.

[3] )            L’impresa (lo stemma) del Duca Alessandro era un rinoceronte, col motto: “No vuelvo sin vencer" (Non torno indietro senza vincere)

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Lapidi, Edicole e Chiese :

- Piazza Madama

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